domenica 14 agosto 2011

La piccola Rachel che regalava i suoi capelli e la donazione di Justin Bieber a suo onore


Ieri mattina mi sono fermato a leggere un articolo di giornale che intitolava: "Rachel, la bambina che regalava i propri capelli. Con le donazioni superato Justin Bieber".

La notizia mi ha incuriosito e più leggevo più mi emozionavo davanti alla storia di questa bambina.
Vi consiglio vivamente di leggerla e se siete interessati, staccate per un attimo da ciò che vi circonda e cogliete ciò che Rachel Beckwith ha insegnato al mondo.. Ne vale veramente la pena!

Aveva da poco compiuto nove anni e per il suo compleanno aveva fatto una richiesta diversa dai suoi coetanei: "anziché farmi un regalo, donate 9 dollari alle persone che costruiscono pozzi per chi non ha l' acqua potabile."

Tutto però inizio da quanto Rachel scoprì in classe di un' organizzazione (Locks of Love) che raccoglieva capelli per farne parrucche da dare ai bambini malati di cancro. Lei in nove anni di vita ha donato la sua chioma bionda ben 3 volte. L'ultima volta è stata il 23 Luglio, il giorno della sua morte, quando un autotreno ha investito l'auto su cui viaggiava con i suoi genitori, ferendo mortalmente soltanto lei.
Il padre e la madre hanno donato gli organi e la sua ultima chioma bionda, proprio come aveva fatto negli anni precedenti.
Lei era come tutte le altre bambine della sua età.. Aveva preso una cotta per il cantante Justin Bieber ma non lo ammise mai per vergogna. Amava il computer e Google Earth.
Rachel Beckwith che viveva a Seattle, aveva da poco conosciuto in chiesa l'esistenza di un gruppo che raccoglieva fondi per l'emergenza idrica nei paesi più poveri: «Charity: water».

Sul sito di questa organizzazione, esiste ancora la sua pagina dove scriveva: "Per piacere aiutatemi. Ai donatori manderemo le foto dei pozzi e le coordinate geografiche tratte da Google Earth. Il mio obiettivo è raccogliere 300 dollari".
Rachel è arrivata a 280 dollari, fino a quel Sabato pomeriggio del 23 Luglio.
Nei tre giorni in cui la bambina è rimasta incosciente in un letto di ospedale, racconta Nicholas Kristof sul New York Time's, gli amici le hanno sussurrato che poteva essere soddisfatta di quella sua raccolta fondi per la costruzione dei pozzi d'acqua potabile nei paesi poveri: le donazioni a suo nome avevano superato di gran lunga i 50 mila dollari regalati dalla star Justin Bieber.

Qualcuno dirà che è stato l' autotreno, ma se lei non fosse morta, forse nessuno si sarebbe accorto della strana festa di compleanno che Rachel aveva richiesto. La sua raccolta fondi per scavare pozzi in Congo o in Bangladesh sarebbe rimasta a quota 280 dollari e probabilmente Kristof non avrebbe scritto quel pezzo così ispirato in cui fa di Rachel un simbolo positivo delle generazioni più giovani, quelle che noi «crediamo imbesuite da Facebook».
Forse neanche Scott Harrison, il 35enne che nel 2006 ha avuto l' illuminazione di «Charity: water», avrebbe scritto che Rachel ha insegnato qualcosa agli adulti, che si sono un po' vergognati «di fronte alla generosità dimostrata da una ragazzina».

Se non ci fosse stato quell'autotreno probabilmente la piccola Rachel avrebbe donato ancora i suoi capelli e la sua donazione per la costruzione dei pozzi d'acqua potabile si sarebbe fermata a 280 dollari e non ad 1.000.000 di dollari come ad oggi.


Grande applauso all'insegnamento di solidarietà dimostrato da Rachel Beckwith e alla generosità inaspettata di Justin Bieber.

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